Genere: Romanzo
Romanzo storico / realismo magico
Stato: Pubblicato
“Gli uomini lo fanno di continuo: promesse eterne dimenticate subito; opere imperiture che diventan subito vestigia. Chissà se anche per la galleria sarebbe stato così, un giorno non lontano: finita e subito dimenticata; o, peggio ancora, data per scontata; attraversata da milioni di persone come fosse una cosa normale – venuta su così senza sforzo insieme ai monti come i fori nel pane, che basta lasciarlo lì a lievitare e gli si fan dentro da soli – senza dare un pensiero a tutti quelli che ci avevan sudato a scavarla, che avevan versato sangue o che ci eran persino morti.”
Pieno Ventennio: il Fascismo regna sovrano e la “Direttissima” (galleria ferroviaria di inusitata grandezza) è l’opera del regime per eccellenza – le vite di chi ci lavora contano ben poco, purché l’opera sia finita in tempo.
È così che un’intera civiltà contadina (con tutti i suoi modi, i suoi riti, le sue magie) viene spazzata via in nome del Progresso e di due lire di paga; è così che Rosa – una bambina molto speciale – perde la persona che ha più cara al mondo: il mistero di questa scomparsa segnerà tutta la sua vita.
Oggi un’anziana scrittrice di libri per l’infanzia, Rosa Spina vive ancora sui monti vicino alla galleria, insieme a tre perfetti nipotini che ha cresciuto come figli.
Adesso però che Rosa sente avvicinarsi la fine e decide di trascrivere le proprie memorie, il dolore di quel passato lontano e sepolto riemerge. Nonna sta male e il bosco sta male: le foglie cadono gialle dai rami in piena primavera.
Ai tre nipotini non resterà che farsi coraggio, affrontare il vecchio bosco (che forse non ha perso tutte le sue magie) e ripercorrere il passato di nonna per svelare il mistero che ha condizionato tutte le loro esistenze.