Altra breve poesia di trasfigurazione nata da un’occasione banalissima: una passeggiata in centro a Prato mentre in cielo si stava preparando un temporale.
Cupi livori albergano il cielo:
l’aria si tinge, odora la brezza;
lontano è il romor de la piazza.
Una goccia che cade
che bagna il selciato;
nessun se ne cura,
pure s’attende la pioggia.
Datazione incerta. Prima metà anni’90